Le mappe: immagini del mondo

La formazione era questa: mio padre alla guida, mia mamma delegata alle traduzioni simultanee dal tedesco /inglese/francese (quello che era..)  all’italiano, mio fratello acuto osservatore del mondo, io perennemente con la cartina stradale in mano ad indicare strade, autostrade, caselli, paesi, laghi, montagne, passi di montagna etc.

Uno dei miei primi libri, divorato per anni e anni nonostante le immagini fossero sempre le stesse, è stato un libro geografico sull’Europa (una Europa ancora divisa da un muro, nemmeno tanto alto), dove osservavo dall’alto i confini, le montagne, le valli, i dislivelli (ancora non sapevo si chiamassero così!), le città, i fiumi, e tutto quello che rientrava nella cosiddetta “geografia”.  Divoravo tutto: cartine geografiche, mappe politiche, cartografiche. Tutto quello che era un tentativo di rappresentare quello che mi circondava, io lo adoravo. Sarà per questo che in libreria, pochi mesi fa, non ho resistito ad acquistare “Mappe. Il Teatro del mondo” di T.R. Berg, attratta anche dalle bellissime rappresentazioni e foto a colori delle più antiche rappresentazioni del mondo realizzate dei nostri antenati.

mappe

mappe

L’uomo crea rappresentazioni del mondo da circa quarantamila anni. Le pitture rupestri presenti in tante grotte sparse per il mondo altro non sono che rappresentazioni di ciò che l’uomo vedeva attorno a sé; ovviamente le prime incisioni rappresentano animali e alberi nel raggio di 5-10 chilometri, nessuna ambizione di rappresentare l‘intero mondo, o per di più, altri mondi. Solo dopo, come altri ritrovamenti hanno dimostrato, l’uomo ha cartografato il cielo prima ancora della terra, ma solo perché, alzando gli occhi al cielo, quello di fatto vedeva, e magari quello gli serviva come indicazione per scopi legati all’agricoltura, alla transumanza, a rituali religiosi.

Sfruttando una delle scoperte eccellenti della nostra storia, ovvero la matematica, prima i sumeri e poi i babilonesi hanno iniziato a mappare il territorio che i mercanti attraversavano per vendere le loro merci, utilizzando le prime scale di rappresentazione, a cui è presto seguita un’altra grandiosa invenzione, i punti cardinali.

4300 anni fa, quindi, due dei più importanti principi della cartografia erano già in uso.

Ad Alessandria d’Egitto nel II secolo d.C, con l’aiuto dei testi disponibili nella biblioteca, dei resoconti dei primi naviganti, e studiando calcoli astronomici e antiche mappe, il grande Tolomeo costruisce, con ben otto rotoli di pergamena, la sua immagine del mondo, nella sua Geografia, riassumendo secoli di pensiero greco, ellenistico e latino. È lui il grande geografo a cui tutti fanno riferimento, fino a quando un altro grande cartografo, Gerardo Mercatore, non si affranca come il più grande accademico e costruttore di mappamondi durante il Rinascimento Europeo. La manìa delle mappe e delle carte geografiche spopola in questi anni grazie alimentata anche dalle tante scoperte per mari e terre dei grandi esploratori Europei. Se prima i teologi utilizzavano le cartine per spiegare e rappresentare meglio le Sacre Scritture, ora le rappresentazioni scientifiche a seguito dei maggiori dettagli e resoconti di viaggio, portano alla luce quello che un tempo era sommerso, sconosciuto, ignoto, disegnando le nuove terre da conquistare.

mappa

mappa

Venne poi il Nord, cruccio per molte spedizioni tra Ottocento e Novecento. Nelle Americhe del nord si cercava il passaggio a nord ovest, nella parte più settentrionale dell’Europa la definizione dei confini, delle isole, della terraferma animava molti degli Stati che si affacciavano sul mar Baltico.

Dopo la follia della Guerra le mappe entrano a far parte della cultura di massa, ma ora sono anche uno strumento per studiare come proteggere il territorio, come risolvere i problemi legati al riscaldamento climatico, alle questioni di mobilità, per pianificare, progettare il nuovo tessuto urbano fino ad oggi, dove Google Earth e Google Maps rendono tutto interattivo, con una quantità di informazioni pressoché illimitata.

Il mantra che ha accompagnato l’intera storia della cartografia è che se

le mappe sono immagini del mondo,

allora il mondo è un teatro, e la scena non cessa mai di svolgersi.

libro

libro

nda: le immagini sono tratte dal libro

0 comments
6 likes
Prev post: Mettetevi comodi sul divano e leggete questo libroNext post: Pollino mon amour

Related posts

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *